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I metalli pesanti nei cosmetici

del 20/03/2020

Cosa sono i metalli pesanti?

I metalli pesanti sono sostanze ubiquitarie distribuite in modo più o meno uniforme nell'ambiente, sono diffusi nelle rocce e nella crosta terrestre e presenti negli alimenti e nell'acqua. Proprio a causa del fatto che loro presenza è ubiquitaria nell'ambiente, è praticamente impossibile evitare la quotidiana esposizione ai metalli pesanti. Pertanto anche all'interno di prodotti cosmetici è inevitabile la presenza in tracce di metalli pesanti. Tuttavia a determinate dosi potrebbero provocare degli effetti tossici sull'organismo pertanto è di fondamentale importanza valutarne attentamente la presenza all'interno di ciascun cosmetico in modo da escludere eventuali effetti che possano compromettere la salute del consumatore.

Quali sono i metalli pesanti?

I metalli pesanti più frequentemente citati sono arsenico (As), cadmio (Cd), cromo (Cr) III e VI, piombo (Pb), mercurio (Hg), selenio (Se), antimonio (Sb), bario (Ba), cobalto (Co) e Nichel (Ni).

Riferimento normativo

L'impiego di metalli come ingredienti è esplicitamente vietato dal Regolamento (CE) 1223/2009 che li inserisce nell'allegato II, ovvero nell'elenco delle sostanze il cui uso è vietato nella composizione dei prodotti cosmetici. Tuttavia, proprio in considerazione della loro ubiquitarietà, l'articolo 17 del Regolamento (CE) 1223/2009 indica quanto segue:

" La presenza involontaria di una quantità ridotta di una sostanza vietata, derivante da impurezze degli ingredienti naturali o sintetici, dal procedimento di fabbricazione, dall'immagazzinamento, dalla migrazione dall'imballaggio e che è tecnicamente inevitabile nonostante l'osservanza di buone pratiche di fabbricazione, è consentita a condizione che tale presenza sia in conformità dell'articolo 3."

Quindi sostanzialmente il Regolamento tollera la presenza di metalli pesanti nei prodotti finiti in piccole quantità quando sono un residuo del processo di produzione e conservazione del cosmetico o quando presenti come impurezze di altri ingredienti del cosmetico (come ad esempio i coloranti). 

Tale presenza è accettata solo se:
  • I metalli pesanti sono presenti a livello di tracce tecnicamente inevitabili;
  • Se la presenza si verifica nonostante l'osservanza di pratiche di buona fabbricazione;
  • Il prodotto cosmetico è stato valutato come sicuro dal Valutatore della Sicurezza nelle condizioni d'uso normali o ragionevolmente prevedibili. 

Quindi il Regolamento sottolinea il concetto di involontarietà della presenza di sostanze vietate (come appunto i metalli pesanti) e pertanto di tollerabilità, in ogni caso la presenza di metalli pesanti e di impurezze deve essere attentamente valutata ed esaminata caso per caso al momento della Valutazione della Sicurezza

Chi valuta la sicurezza dei metalli pesanti nei cosmetici?

L'obbligo di garantire la sicurezza di ogni cosmetico immesso sul mercato spetta alla Persona Responsabile che, in ottemperanza all'articolo 3 del Regolamento (CE) 1223/2009, immette sul mercato prodotti cosmetici sicuri per la salute del consumatore:

" I prodotti cosmetici messi a disposizione sul mercato sono sicuri per la salute umana se utilizzati in condizioni d'uso normali o ragionevolmente prevedibili "

La Persona Responsabile nomina un Valutatore della Sicurezza che, tra i vari aspetti presi in considerazione, si occupa della valutazione delle impurezze, infatti come indicato nell'Allegato I del Regolamento (CE) 1223/2009:
  • Devono essere valutate le impurezze delle sostanze e delle materie prime utilizzate;
  • Devono essere valutate le impurezze del materiale di imballaggio

Esiste un limite per i metalli pesanti?

Come precedentemente indicato, Il Regolamento (CE) 1223/2009 sostanzialmente indica che la presenza dei metalli pesanti, in tracce tecnicamente inevitabili, è ammessa ma non è di fatto stato definito un limite massimo globale per i metalli pesanti nei cosmetici e nemmeno un limite individuale per ciascuno dei metalli pesanti, pertanto per l'espressione "quantità ridotta di sostanza vietata" riportata nell'articolo 17 non esiste un valore di riferimento. Quindi, in assenza di valori limite per i metalli pesanti, è necessaria una valutazione caso per caso.

Non esistono nemmeno dei metodi normalizzati per la determinazione del contenuto totale dei metalli pesanti e dei metodi per la determinazione delle specie chimiche (ad esempio Cr VI o Cromo III). L'assenza di limiti quantitativi ha indotto alcune Autorità degli Stati Membri a stabilire dei valori orientativi da rispettare.

Pertanto, in assenza di limiti armonizzati dal Regolamento, sono stati definiti dei limiti di riferimento da:


- Federal Office of Consumer Protection and Food Safety (BVL). Il Governo Federale tedesco, a seguito di test condotti su prodotti cosmetici, ha definito come limiti i seguenti valori:
  • Pb: 2 mg/kg (oppure 5 in determinati prodotti di make-up);
  • As: 0,5 mg/kg (per trucchi di carnevale o teatro 2,5 mg/kg);
  • Cd: 0,1 mg/kg;
  • Hg: 0,1 mg/kg;
  • Sb: 0,5 mg/kg
 
- Health Canada. Un'analoga iniziativa è stata presa in Canada dall'Health Canada, vengono considerate impurezze tecnicamente inevitabili quando i metalli pesanti sono inferiori ai seguenti livelli:
  • Pb: 10 mg/kg;
  • As: 3 mg/kg;
  • Cd: 3 mg/kg;
  • Hg: 1 mg/kg;
  • Sb: 5 mg/kg

- Italia: l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha indicato i limiti massimi considerabili come tracce tecnicamente inevitabili (per i dentifrici i valori sono riportati tra parentesi, se diversi)  

Valutazione delle impurezze sul prodotto finale

Come precedentemente indicato, la Valutazione della Sicurezza del prodotto è effettuata da un Valutatore della Sicurezza ovvero un professionista in possesso dei titoli idonei e nominato dalla Persona Responsabile dell'immissione in commercio del prodotto. La valutazione tiene conto del profilo tossicologico generale degli ingredienti e del livello di esposizione agli ingredienti stessi.

Il Valutatore della Sicurezza indaga sulla potenziale tossicità di ciascuna sostanza presente nel prodotto finito, con un attento esame delle impurezze di ogni singola materia prima. Quindi, per la valutazione della sicurezza, tra le altre cose, è necessario conoscere il tipo e la quantità di metallo presente nel cosmetico, l'intensità, la durata del contatto, e la zona dell'applicazione del prodotto. E' importante valutare non solo i singoli metalli ma anche l'esposizione aggregata a più metalli nei prodotti cosmetici. 

Metodi analitici

Ai fini del controllo, il metodo utilizzato per la preparazione e l'analisi del campione per la ricerca quali-quantitativa dei metalli pesanti nei prodotti cosmetici finiti è di fondamentale importanza, soprattutto quando si desidera analizzare la presenza di metalli in diversi stati di ossidazione, che si traduce in diversi livelli di pericolosità (ad esempio la necessità di distinguere tra Cromo III e Cromo VI). Quello del metodo analitico rimane un problema indispensabile da affrontare, dove vi è l'interesse e la volontà del produttore e del legislatore di fissare limiti massimi per la presenza di metalli pesanti nei cosmetici finiti.

Pertanto rimane di fondamentale importanza la messa a punto di metodiche analitiche standard e uniformi per l'analisi del contenuto dei metalli nei diversi prodotti cosmetici, nelle diverse matrici cosmetiche e nei loro diversi gradi di ossidazione 

Esistono cosmetici senza metalli pesanti?

Sul mercato si trovano alcuni cosmetici che in etichetta vantano il claim "senza metalli pesanti" o "heavy metals free" si tratta in realtà di claims errati. Infatti, come precedentemente indicato, i metalli pesanti sono sostanze ubiquitarie, pertanto anche se in tracce, è impossibile escluderne la totale assenza.

Esistono cosmetici "Nickel free"?

Vale quanto indicato in precedenza, ovvero non è possibile indicare che il cosmetico è totalmente privo di Nichel poiché è assolutamente verosimile che tale metallo, anche se in tracce, sia presente nel cosmetico. E' invece corretto indicare in etichetta il claim "Nichel tested" il quale indica che ogni lotto del cosmetico immesso sul mercato è stato sottoposto a valutazione sperimentale al fine di verificarne la presenza in tracce tecnicamente inevitabili.

Esiste un limite massimo per il Nichel in un cosmetico?

Non esiste un limite massimo, come indicato precedentemente infatti non vi è una normativa che stabilisca dei limiti massimi per i metalli pesanti nei cosmetici, si prendono come riferimento delle inziative prese autonomamente dalle Autorità dei singoli Stati Membri, in Italia ad esempio si fa riferimento ai limiti indicati dall'Istituto Superiore di Sanità.
Tuttavia, dal punto di vista del potenziale di sensibilizzazione, il valore di 1 ppm viene considerato un valore soglia, pertanto concentrazioni di Nichel inferiori al limite di tolleranza di 1 ppm, sono considerate sicure e prive di potenziale sensibilizzante. L'indicazione "Nichel Tested" deve essere seguita dal valore soglia, ad esempio "Nichel Tested < 1 ppm".


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